Le chiese e i monasteri


Oltre alle numerose chiesette di campagna edificate in epoca bizantina nei diversi villaggi agricoli, si può affermare che la più antica chiesa di Viggianello, centro storico, era collocata nei pressi del castello, di origine bizantina o normanna. Era dedicata a S. Nicola e da qualche decennio è in rovina. Conserva tracce degli antichi affreschi.
La cappella di S. Sebastiano, di origine bizantina e ristrutturata nel sec. XV. Nei pressi si trova il Calvario, opera in pietra locale, del 1611.
La cappella della SS. Trinità conserva una cupola tipica dell’architettura bizantina-basiliana. Divenne confraternita e sede di ospedale nel sec. XV. Ancora conserva tracce di affreschi.
La Chiesa di San Francesco di Paola è l’unica che ancora conserva la sua esposizione est-ovest presente in tutte le chiese bizantine. Venne rifatta nel sec. XIX.
La Chiesa madre di S. Caterina d’Alessandria anch’essa di origine bizantina ma ampliata o, probabilmente, rifatta ex novo sotto la baronia dei Bozzuto (1634). Conserva numerose opere (tele del ‘600 e ‘700, fonte battesimale in alabastro del ‘500, altare in marmo da attribuire allo scultore Palmieri del sec. XVIII, acquasantiere in marmo bianco del sec. XIX, un ciclo di affreschi di Alfonso Metallo, uno spettacolare organo a canne del 1880, un coro ligneo del 1600, una madonna in pietra del ‘500, la statua della Santa patrona in legno di epoca rinascimentale o precedente), una reliquia della santa di Alessandria e una cripta dove si trovano, tra le tante sepolture, tre preti mummificati seduti su una panca e ricoperti di paramenti sacri d’oro.
Il convento di S. Antonio a Pantana del sec. XVI costruito dai padri di Collereto su autorizzazione del barone di Viggianello Giovanni Giacomo Sanseverino, conte della Saponara. Rifatto nel sec. XVII. Conserva una bellissima scultura in marmo bianco della madonna con bambino, realizzata dal Bernini, sul cui basamento si trovano incise le parole “Virgine deipara patrona V.lli” ovvero “Vergine madre di Dio patrona di Viggianello”.
La Chiesa di S.Maria della Grotta con portale in pietra bianca del Rinascimento. La cappella dell’Assunta voluta dai principi Sanseverino nel sec. XV che conservava fino a qualche anno fa l’originale pavimento in cotto del ‘500. Nel territorio sono sparsi ruderi di monasteri basiliani, distrutti dall’esercito e dalle leggi di Napoleone, ancora non identificati con precisione. In particolare, il Pedio conferma la presenza nel territorio viggianellese del monastero di S. Pasquale; mentre il Propato sostiene la presenza di un monastero basiliano fortificato nel luogo dove poi i normanni costruirono il castello.
Infine, in località zarafa ancora si conservano i ruderi dell’abbazia di S. Maria del Soccorso che ebbe grande importanza nel corso del XVIII secolo.